Come prendersi cura di sé nel 2020.
È innegabile, questo periodo sta mettendo a dura prova tutti. Anch’io, che solitamente sono ottimista e vedo il bicchiere mezzo pieno, sento di essere affaticata. Sento che qualcosa in me sta cambiando, anche se con molta leggerezza salto da un canale all'altro per non ascoltare le solite notizie, e anche se non mi incazzo più a leggere certi titoli sui giornali.
A proposito di titoli: il titolo di questo articolo cozza con gli argomenti che di solito tratto, ma credo che per riuscire ad essere d’aiuto ai miei clienti, prima devo aiutare me stessa. In questa pagina ti illustrerò:
- cosa faccio io per superare con integrità questo momento;
- una nuova tecnica di benessere che ho imparato al Managers’Cafè di novembre.
Anche se ognuno di noi ha dei modi personali per coltivare il proprio benessere, spero di essere d’ispirazione. Ognuno di noi ha passioni e vive sensazioni diverse in base al proprio carattere, alle proprie abitudini e alle proprie possibilità. Leggi con leggerezza l’articolo, lasciati ispirare, interpretalo a modo tuo e declina i miei suggerimenti alla tua esperienza.
Durante il primo lockdown ripetevo a tutti, imprenditori e liberi professionisti, di continuare a fare cose, di continuare ad essere presenti, di continuare a comunicare e programmare attività. In questo secondo mini lockdown sto ripetendo le stesse cose, ma aggiungo anche: “trova il benessere e la felicità nelle piccole cose”.
So che non è facile. Ma con il Managers’Cafè di novembre ho imparato un altro metodo per coltivare il benessere: un’attività di visualizzazione e di associazione di idee.
Le attività nuove, esperienziali, in cui viene chiesto di mettersi in gioco, catturano sempre il mio interesse. Ma non ero abituata a questo tipo di attività, in questo contesto. Però dalla perplessità iniziale, poi mi sono sciolta, e alla fine divertita.
È importante ricordarsi di prendersi del tempo per il proprio benessere, mentale e fisico, poiché raccoglie quelle abitudini quotidiane che ci permettono di tirare il fiato. Isole felici di benessere individuale che influiranno su quello collettivo. Se noi stiamo bene con noi stessi, riusciremo a trasmettere sensazioni positive anche alle persone che ci circondano: famiglia, colleghi, responsabili di dipartimento, clienti e amici.
L’esercitazione del Managers’Cafè per coltivare il benessere.
Ogni gruppo aveva il compito di scrivere un Mantra di Benessere. Una frase da ripetere durante lo stato meditativo. Una frase che ispiri il benessere.
La parola Mantra è una parola sanscrita ed è composta da man, che significa mente, e trai che significa “liberare”. Insieme esprime il concetto di Libera Mente. Può essere una frase breve o un insieme di periodi che ripetuti insieme fanno sì che la mente si liberi e che si focalizzi sulle sensazioni date dalle parole, dai suoni, dal respiro, dalla concentrazione del momento.
La parola sulla quale abbiamo lavorato è BENESSERE. Per associazione di idee, abbiamo espresso le nostre immagini di benessere riferite a cinque specifiche aree concettuali:
- animale;
- colore;
- luogo;
- pianta;
- verbo.
Da questo esercizio, apparentemente banale, sono nati scenari fantastici e immagini ricche di significato. Dalle parole emerse abbiamo fatto affiorare più frasi, poiché il mantra finale della nostra esercitazione è stato il risultato di 4 teste, 4 idee di benessere.
La lettura conclusiva degli stessi, infine, è stata emozionante, poiché a sorpresa ogni gruppo ha interpretato e quasi teatralizzato il proprio mantra. Non era un laboratorio di teatro, eppure siamo entrati nella parte senza nemmeno rendercene conto.
Ritmo. Lentezza. Pausa. Respiri.
Non sono un’esperta, ma credo che siano tutti elementi per una buona meditazione.
Sarà che io da queste cose mi faccio coinvolgere facilmente, ma ne sono uscita arricchita e con la voglia di testare altre parole.
Secondo gli studi, gli effetti del rilassamento immaginativo coinvolge il sistema nervoso abbassando i livelli di stress. E se sono riuscita a trovare benessere alla scrivania del mio ufficio, davanti al computer e lontana da tutti, potrò trovare anche energia, motivazione, pace e qualsiasi altra sensazione mi verrà in mente. Credo basti lavorare sulla visualizzazione, con l’immaginazione, giocando con le parole in libertà. Ma se c'è qualcuno o qualcuna esperta in materia, magari può illuminarmi scrivendomi.
Mettiti in gioco: trova il tuo Mantra di Benessere!
Chiediti:
- “Benessere! Quale animale mi viene in mente?”;
- "Benessere, che colore ha?”
- “Benessere, quale luogo me lo trasmette?”;
- “Benessere, quale pianta lo rappresenta?”;
- “Benessere! Quale verbo comunica questo concetto?”.
Materiali: Carta e penna.
Regole:
- non pensare troppo alle associazioni;
- scrivi la prima idea che ti viene in mente;
- Quando ti avventurerai nella scrittura del mantra, fai in modo che nessuna parola sia esclusa. Aggiungi, ma non togliere.
Il mio esercizio
- Il panda è l’animale che incarna il benessere sulla terra secondo me. I suoi movimenti lenti e goffi mi fanno sorridere e mi trasmettono tanta tenerezza. È un tenerone e mi trasmette proprio un senso di benessere.
- Il colore che mi trasmette benessere è il violetto. Mi riporta in un centro benessere, dove c’è pace, c’è silenzio, ci si può rilassare in acqua o sotto l’acqua, avvolta in un morbido accappatoio o dal calore del legno della sauna.
- Il luogo che mi immerge in uno stato di benessere è il bosco. È il luogo che ultimamente frequento più spesso, sia per trovare il contatto diretto con la natura, sia per ascoltare i suoi suoni mai distorti, sempre equilibrati.
- La pianta che mi dà benessere è l’orchidea. È il fiore che sto coltivando con cura e che mi dà soddisfazione. Vederla crescere, cambiare e abbellire la stanza mi fa star bene e accresce la mia autostima, poiché di solito le piante con me non hanno vita facile.
- Il verbo che mi comunica il benessere è accompagnare. Tra tutte è la parola che ho sparato completamente senza pensare ad un’associazione vera e propria. Ma credo che il benessere si moltiplichi se condiviso e vissuto insieme. Motivo per cui ho deciso di scrivere questo articolo.
Da quest’attività è uscito uno spaccato di me. La me detox. La me che sta immortalando sul profilo instagram personale i momenti di benessere che mi fanno star bene. Un profilo senza strategia. Un profilo che racconta la vita di ebc fuori dall’ufficio. Mai come quest’anno sto rispondendo al richiamo della natura e credo che su quel profilo si possa vedere e ascoltare.
Il mondo sta correndo molto veloce. Nonostante tutto, cerco di tenermi aggiornata leggendo tantissimo. Sto testando molto perché voglio essere utile ai miei clienti e voglio dare idee e stimoli per anticipare i tempi. Ma ho anche bisogno di fermarmi, di prendere fiato dimenticando quello che sta succedendo. Tenere sotto controllo tutto è impossibile. Ma organizzarsi per crearsi delle isole felici di certezze è fondamentale. L’immaginazione non ce la può togliere nessuno.
La mia tecnica di benessere: il mio segreto
Crearsi momenti quotidiani in cui ritrovare un senso di stabilità ci permette di superare i momenti di stress. Ho iniziato ad aver bisogno di un metodo per controllare la tensione alle scuole superiori. Come tutti, anche per me i momenti dell'interrogazione e del compito scritto, mi ponevano in uno stato di stress emotivo che non poteva prendere il sopravvento. Quindi ho iniziato a praticare questo esercizio “di meditazione”, che forse ha anche un nome, ma non lo ricordo perché ormai è diventata un’abitudine assodata della mia vita.
- In postura seduta da meditazione, appoggio le mani sulle ginocchia e le apro con i palmi vero il soffitto.
- Chiudo gli occhi e immagino di trovarmi seduta in un prato verde, con di fronte delle sontuose montagne con la neve sulla cima. In fianco a me un bosco silenzioso. Il sole scalda il mio corpo, ma c’è l’aria fresca di montagna che mi avvolge.
- Inizio a respirare dal naso, immaginando di inspirare aria fresca e pura che dalle narici sale verso la scatola cranica e scende, attraverso le vie respiratorie, nei polmoni.
- Quando la pancia si riempie di aria nuova, l’aria “stagna” fa lo stesso percorso ed esce.
- Vedo il viaggio dell’aria e lo ripeto 7 volte. A seconda della necessità, lo ripeto altre 7 volte.
È un esercizio di visualizzazione che mi mette molta calma. Mi ha salvato in tantissime situazioni, soprattutto prima degli esami universitari. E anche adesso è di grande aiuto al mio equilibrio psicofisico.
È l’insieme dell’esercizio che mi fa star bene:
- la ritualità, avere cioè la certezza che ricorrendo a questa pratica troverò la pace;
- la preparazione, l’immedesimarmi in un paesaggio che mi fa star bene e che mi farà stare meglio;
- il gesto in sé, cioè la concentrazione su me stessa, sul mio corpo e il mio benessere.
È un ottimo modo per riappropriarci di qualcosa di molto prezioso: il tempo, e nello specifico il tempo per noi stessi… con cui io non ho ancora fatto completamente pace (ma ci sto lavorando).
Se vuoi conoscere quali mantra sono usciti dal Managers’Cafè, vai nel loro blog. Come ogni appuntamento, faranno uscire un articolo riassuntivo. E se vuoi condividere con me qualche tuo esercizio, sono in ascolto, su Instagram, su Facebook e su Linkedin... oppure per email o messaggio.
A presto.